Lewis Hamilton ha vinto il gran premio della Russia che si è disputato domenica pomeriggio presso il Sochi Autodrom, sede del quindicesimo appuntamento iridato dell'annata in corso. Il campione del mondo in carica ha raggiunto un traguardo storico sul tracciato situato sul Mar Nero, cogliendo il centesimo successo in carriera in Formula Uno. Primo di sempre ad andare in tripla cifra come numero di vittorie nella storia di questo sport. Il pluri iridato della Mercedes aveva cominciato col piede sbagliato la gara, dato che al primo giro si trovava in settima posizione dopo aver perso tre posizioni al via, dato che si è trovato 'ostacolato' da Lando Norris davanti sul rettilineo che porta dalla curva 1 alla frenata della curva 2. Successivamente, il sette volte campione del mondo ha braccato Daniel Ricciardo per oltre venticinque tornate consecutive senza riuscire mai a impensierirlo, anche con l'utilizzo del DRS nella doppia zona. Per il sette volte campione del mondo, la gara ha preso totalmente un'altra piega quando è passato dalle mescole medie alle hard al primo pit stop. Con la specifica più dura degli pneumatici Pirelli, l'inglese ha imposto un ritmo alla corsa che lo ha portato in seconda posizione all'inseguimento del leader della corsa Norris.
Dal trentesimo al quarantaseiesimo i due britannici sono stati protagonisti di una sequenza di giri da qualifica, con una costanza cronometrica e un ritmo inavvicinabili per il resto della concorrenza. Questa è la notizia più interessante che è derivata dalla gara del Sochi Autodrom, ovvero una McLaren MCL35M in grado di tenere il passo della Mercedes W12 E Performance. Dal quarantasettesimo giro, il sogno del costruttore di Woking di bissare il successo di Monza di due settimane è andato in frantumi.
La pioggia ha prima reso l'asfalto molto scivoloso, in particolare dalla curva 5 alla curva 10, e in seguito è aumentata d'intensità. Ma, mentre Hamilton è rientrato ai box per montare gli pneumatici intermedi su suggerimento della squadra dopo aver ignorato la prima chiamata, Norris ha declinato ogni avviso del proprio team sul peggioramento delle condizioni metereologiche rimanendo in pista con le gomme slick. A quel punto, con la pioggia sempre più battente, la gara si è trasformata in un incubo per il ventunenne di Bristol che oltre a perdere la testa della corsa, finendo in testacoda alla curva 5, è rientrato in pit lane troppo tardi scalando in ottava posizione.
Il sorpasso all'ultimo giro su Kimi Raikkonen gli ha consentito di transitare in settima posizione sotto la bandiera a scacchi. Il giovane talento inglese, autore della pole position al sabato (prima in carriera) stava disputando una gara monumentale, prima di prendere una decisione completamente errata. Tutta esperienza per il futuro comunque, farsi ingolosire dal primo successo in Formula 1 prendendosi un rischio eccessivo, date le condizioni meteo e i consigli della squadra non ascoltati, lo hanno costretto a rinunciare ai sogni di gloria. Alla fine, il podio è stato completato da Max Verstappen e Carlos Sainz, rispettivamente secondo e terzo.
L'olandese della Red Bull è il vero vincitore della gara, dato che partiva ultimo in seguito al montaggio della quarta Power Unit stagionale sulla sua vettura. Un risultato ben oltre le aspettative, che ha reso un po' più amara la domenica del rivale al titolo, nonostante sis tornato in vetta alla classifica di appena due lunghezze, 246.5 punti contro il 244.5 del ventitreenne di Hasselt. L'arrivo della pioggia ha contribuito al posizionamento finale del pilota di punta della compagine di Milton Keynes, ma va detto che Max è stato autore di un ottima prima parte di gara, sia nel gestire gli pneumatici duri, sia nell'abilitá di sorpasso.
In particolare il sorpasso su Valtteri Bottas alla curva 13 nel corso del sesto giro è stato il momento chiave nell'arco della corsa del talento olandese, dato il finnico della Mercedes aveva il compito di rallentare la sua progressione. Rimonta che lo aveva portato sino al settimo posto, ma dopo il pit stop, nel quale gli sono stati montati pneumatici a mescola media, il ritmo gara di Verstappen non è stato performante come nel primo stint, tanto da rimanere in quella posizione sino all'arrivo della pioggia.
Con il rimescolamento delle carte dovute alla variabile atmosferica, Max ha subito effettuato la sosta per montare le intermedie sorpassando i piloti rimasti in pista con le gomme d'asciutto davanti a lui chiudendo secondo davanti all'iberico della Ferrari. Il ventisettenne madrileno è stato protagonista di una gara consistente e senza sbavature. Dopo aver preso la leadership provvisoria della corsa grazie al sorpasso all'esterno su Norris alla frenata della curva 2 in partenza, il ferrarista ha fatto l'andatura sino al tredicesimo giro prima di dover cedere il passo al suo ex compagno di squadra a causa del graining sulle coperture medie.
La performance calante delle gomme sulla SF21 dello spagnolo, ha costretto la Scuderia di Maranello a richiamare in anticipo il proprio pilota rispetto al momento prefissato. Sainz ha in seguito rimontato con le gomme dure fino all'ottava posizione, virtualmente quarta dato che dei piloti dovevano ancora fermarsi per la sosta obbligatoria, e grazie al tempismo perfetto del muretto per montarli le specifiche da bagnato ha centrato il quinto podio in carriera. Prosegue il buon momento di forma di Ricciardo, quarto.
L'australiano della McLaren ha portato a casa punti pesanti per il team inglese in ottica battaglia terzo posto nel mondiale costruttori con la Ferrari, anche se dal punto di vista del passo gara non è stato a livello del compagno di box nel momento in cui erano a parità di tipologia di gomma utilizzata. Il trentaduenne di Perth ha preceduto Bottas, quinto, e Fernando Alonso, sesto. Per il finlandese della Mercedes, la pioggia è stata un'alleata di primo livello, dato che sino a quel punto il suo gran premio era stato piuttosto sottotono.
Forse sulla psicologia del finnico ha pesato la retrocessione di dieci posizioni in griglia di partenza per la sostituzione di alcune componenti della Power Unit, che lo ha costretto a prendere il via dalla diciassettesima posizione in griglia. È la seconda volta consecutiva che il trentaduenne di Nastola è costretto a partire dal fondo dello schieramento per motivazioni tecniche legate al propulsore turbo-ibrido di Stoccarda. In questa circostanza, però, il motivo principale potrebbe essere stato più tattico che tecnico. La Mercedes avrebbe utilizzato Bottas come marcatore a uomo, per usare un termine del gergo calcistico, su Verstappen per rallentarne la progressione.
Se questo era il piano strategico, la missione è fallita dopo appena sei tornate data la scialba difesa del campione GP3 2011 sull'ex Toro Rosso. Ottimo il fine settimana del bi-campione del mondo dell'Alpine, che ha sfruttato la competitività della A521 sulla pista russa per portare a casa altri punti pesanti per ambedue le classifiche iridate. In particolare, il passo gara con le specifiche medium C4 e hard C3 è stato molto positivo. Infatti, Alonso è sempre stato a contatto col gruppetto del podio, con tanto di bagarre spettacolare nel finale con Sergio Perez e Charles Leclerc.
La battaglia tra i tre non è stata inquadrata dalla regia internazionale, un gran peccato dato che per due giri si sono sorpassati e ripassati in stile rally dato l'asfalto umido con gomme slick. Per il costruttore francese il podio è sfumato in quanto l'azzardo di provare a rimanere in pista con le specifiche d'asciutto due giri in più non ha pagato con l'aumentare dell'intensità della pioggia. Primi punti stagionali per Kimi Raikkonen, ottavo alle spalle di Norris.
Il pilota dell'Alfa Romeo è tornato in occasione dell'appuntamento russo dopo aver saltato le gare di Zandvoort e Monza a causa della positività al Coronavirus riscontrata successivamente a un test nel venerdì post libere in Olanda. Il risultato ottenuto dal campione del mondo 2007 ha consentito alla Casa del Biscione di smuovere la classifica del mondiale costruttori, dato che sino alla tappa di Sochi era arrivato solamente un punto grazie al decimo posto di Antonio Giovinazzi a Monaco. Gara da dimenticare per il messicano della Red Bull, penalizzato dal primo pit stop durato quasi undici secondi. Senza quell'intoppo, il trentunenne di Guadalajara si sarebbe ritrovato più avanti in classifica dopo un ottimo primo stint con le hard.
Quarto piazzamento a punti nelle ultime cinque gare per George Russell, decimo. Delusione totale per il monegasco della Ferrari, solamente quindicesimo dopo aver disputato una gara magistrale sino all’arrivo della pioggia. Il ferrarista è stato autore di una partenza fulminante, nella quale ha recuperato sette posizioni passando da diciannovesimo a dodicesimo. In seguito si è districato a centro gruppo eseguendo sorpassi e allo stesso tempo gestendo bene l’usura degli pneumatici duri.
Nella fase finale del GP si trovava in zona podio, in piena bagarre con Alonso e Perez per il gradino più basso. Al quarantanovesimo giro, però, tutto quello che di buono era stata fatto è crollato. Mentre i due rivali sono rientrati in pit per passare alle coperture da bagnato, già in ritardo, il campione F2 2017 è rimasto in pista. Questa decisione è stata frutto di un’incomprensione via radio tra il muretto e il pilota.
Sull’errata chiamata strategica si è soffermato il Team Principal Mattia Binotto, che nel post gara ha analizzato quanto successo ai microfoni di Sky Sport F1: “Nel momento in cui si passa dalle gomme slick a quelle da bagnato siamo noi che analizziamo i dati, in modo da capire quale sia il momento migliore per fermarsi. In queste circostanze è il pit wall che chiama la sosta, sono gli ingegneri che prendono questa decisione. Nel caso opposto, ci si affida molto alle sensazioni che ha il pilota in pista, a quanto ancora lui pensa di poter rimanere in pista con gli pneumatici d’asciutto in condizioni in peggioramento”.
“Nel giro antecedente alla chiamata ai box, Charles aveva fatto un tempo discreto – ha analizzato Binotto – conseguentemente nella chiamata da parte nostra ci si doveva rendere conto che in altre zone del tracciato la pioggia era molto intensa e che quindi non era possibile rimanere fuori. Dal punto di vista della comunicazione potevamo fare un po’ meglio in quella situazione” ha concluso il Team Principal riconoscendo l’errore.